VdA Blanc de Morgex et de La Salle Brut Avalanche 2010
Con grande piacere ospito l’amico Enofaber che gentilmente mi ha donato un suo scritto.
100% Prié Blanc
Sboccatura: settembre 2012
La vista da quassù è spettacolare.
Dietro di me, sotto di me, solo la roccia.
Regala energia vibrante. Ma incute anche timore.
Di fronte a me lo strapiombo, con rocce tese come aculei, pronte a infilzarti qualora perdessi l’equilibrio e volassi giù.
Sono il monito affinchè tu, piccolo e insignificante essere umano, non abbia mai la folle idea di perdere il rispetto per questo elemento.
Vedo il fondo valle, piccole case in lontananza. Tutto intorno solo prati e boschi.
Il frastuono dell’uomo e della civiltà diventa ricordo perdendosi nel silenzio rotto unicamente dal vento che soffia in faccia, accarezzando la pelle e rendendo il sole meno caldo.
Laggiù si scorgono i vigneti, dove l’uomo da secoli coltiva quest’uva rara e straordinaria.
Sono partito da laggiù, alla ricerca di un qualcosa che rendesse pieno merito a questa terra. Che mi trasmettesse un senso.
E l’ho trovato, quassù.
Ma anche grazie a questo bicchiere, che diventa a sua volta simbolo.
Ecco, la salita è stata più fluida di quanto pensassi: proprio come le fontanelle che trovi in questo bicchiere rendono bene l’idea dell’agilità.
Per arrivare fino a qui ho attraversato meleti e prati. I fiori bianchi, lì, la facevano da padrone. E poi passi per gli alpeggi dove i profumi di erba appena tagliata inebriano i sensi.
Infine giungi alla tua meta: pietra, ancora pietra, senso di verticalità e di pienezza d’essere.
Un continuo e lunghissimo silenzio che ti investe e ti dona quiete.
Un’ascesa continua per lo spirito.
Non importa se fatta con i piedi e sudando o solo assaggiando un bicchiere di vino e lasciandosi trasportare dalla fantasia.
Perchè qui dentro, senza ombra di dubbio, c’è il senso di quello che andavo cercando di quella terra.
